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Storie di vita e cambiamenti : L’aquila che vive 70 anni

l'aquila che vive 70 anni

Pubblicato in data: 13/04/2023

Sapete quale è una delle discussioni tipiche dopo i 50 anni ?

Speriamo che vada tutto bene al lavoro, perché se lo perdo, oppure nel caso di lavoratori autonomi, se la azienda fallisce , sono finito, chi vuoi che mi assuma a 50 anni suonati? Ma è davvero così? Davvero non potremmo trovare un altro posto di lavoro, o queste sono solo nostre  paure?

Paura di dover affrontare una nuova avventura, paura soprattutto di dover cambiare perché per una vita abbiamo fatto sempre la stessa cosa.

E se perdere il lavoro o fallire fosse invece un toccasana? Un elisir che ci costringe a ricostruirci e riproporci in modo nuovo? Fare cose nuove, imparare, studiare, avere nella mente e nel ns cuore di nuovo dei sogni ? Davvero un  nuovo futuro sarà poi così sbagliato?

Nel suo testamento Gabriel Marquez ha scritto : Gli uomini dicono che sono troppo vecchi per amare, non accorgendosi che sono diventati vecchi proprio perché hanno smesso di amare. Penso che si potrebbe dire la stessa cosa dei 50 : non sono vecchi perché hanno 50 anni ma perché hanno smesso di cambiare e sognare.

Quando ho compiuto i miei 50 anni mi hanno regalato una tshirt che conservo ancora gelosamente, sul davanti c’era scritto ” 50 anni porca put.. e sul retro Vecchio un azzo. Ecco io vorrei continuare a sentirmi come il retro della mia maglietta.

C’è una storia Indiana sulle aquile che mi piace moltissimo e che voglio condividere con voi :

Una leggenda indiana dice che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha solo due alternative : o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni. Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo luogo, l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione. Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.
Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trenta anni.
Anche noi ci troviamo ad un momento davanti ad una scelta simile, o cambiamo, e ogni cambiamento come per l’aquila comporta sofferenza, o ci lasciamo morire, e morire non e’ necessariamente restare senza respiro…
Mate Sirinic